La mostra “Family Jewels” all’Arts Centre è sicuramente una tappa obbligata per tutti i fan che in questi giorni (Febbraio 2010) sono a Melbourne per i concerti degli AC/DC. La mostra è assolutamente fantastica con del materiale davvero mozzafiato. I 35 anni di gloriosa carriera della band sono ripercorsi attraverso rari costumi di scena, strumenti, oggetti usati sul palco, fotografie e rarissimo materiale autografo dei componenti della band come ad esempio lettere, cartoline, appunti e testi di canzoni. Si tratta di una mostra multimediale che può contare anche sull’apporto di filmati, registrazioni audio e performance on stage rarissime. Naturalmente non mancano rari poster di concerti storici, tour book, pass backstage (incluso quello di Wilkes Barre 2008!) e altri oggetti da collezione, ovviamente autografati. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Tim Fisher, curatore della mostra, che ci ha spiegato il dietro le quinte dell’organizzazione e della sua collaborazione con Fifa Riccobono della Albert Records e di fan storici come Arnaud Durieux, autore della biografia Maximum Rock’n’Roll, che ha messo a disposizione parte dei suoi leggendari archivi newyorkesi.
La mostra inizia con i documenti dell’immigrazione della famiglia Young dalla Scozia in Australia e termina con alcune foto dell’ultimo tour europeo. Gli oggetti esposti che più ci hanno colpito e a tratti anche commosso sono stati quelli dell’era Bon Scott in particolare i suoi manoscritti (testi di canzoni, cartoline di auguri, lettere a Irene e ad amici…) emblematici del carattere gentile e generosa di una rockstar che ha sempre mantenuto un contatto diretto con le sue origini umili della working class australiana. Le foto (alcune rarissime, mai viste prima) fanno ripercorrere a ritroso il periodo forse più intenso e eccitante della lunga e gloriosa carriera degli AC/DC
Un’altra chicca che abbiamo particolarmente apprezzato sono state le divise di Angus dei primi concerti preparate dalla sorella maggiore Margaret, persona gentilissima che abbiamo avuto il piacere di conoscere, da quella di scolaretto a quella da Super Angus. La divisa rossa da diavolo pare sia stata indossata solo in pochissime occasioni e non ci sono dati certi sulle date dei concerti (sulla divisa campeggiava la richiesta ai visitatori che avessero ricordi di tali concerti di contattare immediatamente il curatore). Anche l’epoca Brian Johnson presentava oggetti degni di nota come ad esempio uno dei 21 cannoni di Donington 91 (!!!).
Saluti da Melbourne
AC/DC Abruzzo