di Marco Staff AC/DC Italia – marco@acdc-italia.com
Premetto che per il sottoscritto raccontare un concerto degli AC/DC è molto difficile: gli AC/DC a mio parere non si scrivono ma si devono vivere!
Detto questo, volevo partire dicendo che l’idea di seguire per qualche data la Band in USA è partita molto tempo prima, esattamente da quel 21 Ottobre 2003 quando fecero quel concerto speciale al Carling Apollo (ex Hammersmith Odeon) a Londra dove io fui uno dei 4.000 fortunati che riuscì ad accaparrarsi 2 biglietti online, che poi andarono esauriti in 4 minuti. Quella fu la prima volta che andai a vedere gli AC/DC all’estero e fu una cosa davvero speciale. Dopo il concerto-evento incontrai Andrea (di Pescara) che negli anni seguenti si è rivelato un carissimo amico oltre ad essere fulminato almeno quanto me per gli AC/DC. Ancora 2 anni fa parlavamo di quanto sarebbe stato bello vedere la prima data del nuovo Tour ovunque fosse stata…Usa, Australia, Giappone…. non importava. Questa idea partiva da una serie di fattori come ovviamente la passione per la Band, lo spirito di appartenenza che accomuna i fans degli AC/DC che a mio parere nessun altro ha, e non ultimo l’unicità di non sapere nulla riguardo alla setlist ed avere una sorpresa dietro l’altra. Oggi ormai ti colleghi ad internet il giorno seguente e quel “maledetto” blabbermouth.net ti toglie ogni sorpresa.
L’ 11 settembre 2008 uscirono finalmente le prime date del Tour. Si parte dall’America. Una settimana dopo aprirono già le prevendite online per 4 concerti che però non facevano parte dell’itinerario che avevamo stabilito. L’appuntamento è per Sabato 19 alle ore 16:00. Qualche ora prima tramite fonti online ci perviene la notizia che quei 4 concerti sono andati esauriti in pochi minuti. Il responso è incredibile: Vancouver 18.000 biglietti in 4 minuti, Toronto 25.000 in 30 minuti. Boston 15.000 in meno di 10! Rimaniamo esterrefatti. La possibilità che tutte le nostre idee, sogni e parole spese sul Tour diventino aria fritta è una cosa concreta. La tensione (mista a paura) sale alle stelle. Chi è riuscito ad comprare i biglietti per Milano online sa di cosa sto parlando, e adesso figutevi a doverne comprare per ben 5 date. Ebbene si perché Wilkes Barre, New York (2), Indianapolis e Washington aprono tutte la prevendita alle 16:00. Io ed Andrea siamo in linea telefonica diretta costante. Decidiamo di sfruttare dei biglietti del fanclub (che poi risulteranno usufruire di un canale preferenziale) per NY e Indy. Dopo circa 50 minuti di battaglia ci siamo riusciti, comprando i biglietti l’uno per l’altro, per tutte le date che ci eravamo prefissati. Purtroppo per la prima data di NY sono dovuto scendere a patti con il bagarinaggio “legale” su internet; il biglietto alla fine ci è venuto a costare quasi il doppio del prezzo originale ma ovviamente non potevamo farci sfuggire 2 date consecutive all’arena più famosa del Mondo, il Madison Square Garden. La battaglia non è ancora finita, alle 17:00 aprono le vendite per Chicago. Altri 15 minuti di panico….fatto! Biglietti in mano! 10 minuti dopo ci troviamo a ripercorrere al telefono la grande “caccia” andata oltre ogni più rosea aspettativa. Proprio in quel momento aggiornando il sito ticketmaster, appare senza preavviso alcuno la seconda data a Chicago. Fantastico! Pochi minuti dopo ecco la conferma, è fatta anche per le 2 date di Chicago.
Finalmente dopo più di un mese di attesa arriva il fatidico 26 Ottobre, il giorno dello show “segreto”. Il numero di pubblico sarà ristretto a sole 2.000 persone. I partecipanti a questo evento saranno i vincitori dei vari concorsi indetti da alcuni siti, radio ecc… affialliati alla Band. Tre giorni prima dell’evento riceviamo da fonti attendibili la notizia che la data si svolgerà a Wilkes Barre alla Wachovia Arena, la stessa location della prima data ufficiale del tour mondiale di Black Ice.
Articolo di Matteo Ippoliti - AC/DC Abruzzo
IN THE BEGINNING…
Tutto è cominciato il 15 agosto 2008. O meglio, tutto è ricominciato il 15 agosto 2008 quando ho ricevuto quella chiamata tanto attesa da Victoria Station a Londra, mentre mi trovavo in Canada. Il mio caro amico Stefano, compagno di tanti concerti rock, mi confermava che l’email di invito a partecipare al nuovo video degli AC/DC non era una bufala. Le riprese di “Rock’n’Roll Train” sarebbero avvenute proprio quel pomeriggio!
Gli ultimi anni erano stati veramente difficili per i fan degli AC/DC. Nessuna notizia ufficiale sul nuovo album e men che meno sul tour; solo qualche intervista a Brian, qualche apparizione sporadica di qualche membro della band e una quantità incredibile di “rumours” e voci di corridoio, tutti rigorosamente falsi. Ormai, per il fan comune, da diversi anni la disillusione si mescolava alla frustrazione e alla rabbia di non poter rivederli dal vivo. Stiff Upper Lip DVD o Plug Me In erano l’unico modo per me per alleviare un po’ quella la sofferenza. Almeno fino al 15 agosto, e a quella telefonata. Da quel giorno i forum su internet ripresero improvvisamente vigore e iniziarono a ripopolarsi di fan che tornavano a postare dopo quel lunghissimo limbo.
Nelle settimane successive arrivarono le prime testimonianze dei fortunati che avevano visto la band quel giorno di ferragosto a Londra. Poi il primo riff su internet, il nuovo singolo Rock’n’Roll Train su ACDC.com, il “making of” del video, il videoclip ufficiale, War Machine, tutti ascoltati e rivisti infinite volte. E poi, finalmente, BLACK ICE!!! Gli AC/DC erano ufficialmente tornati! E da protagonisti! Non c’era più nessun dubbio! Le date del tour erano state annunciate e le prevendite già iniziate (e in molti casi concluse!).
Per quanto mi riguardava, avevo le idee chiare sin dal momento in cui quella interpretazione incredibile di “If You Want Blood You’ve Got It” era terminata al Carling Apollo di Hammersmith a Londra il 21 ottobre 2003. Ovunque gli AC/DC avrebbero deciso di suonare, per il concerto successivo era mio preciso dovere esserci. Ovunque. Il fantomatico concerto “fantasma” in Svizzera di gennaio aveva riacceso le speranze dopo quasi 5 anni di vana attesa. Ma purtroppo si trattò di un’altra delusione. Il giorno dell’uscita ufficiale delle date del tour, Wilkes-Barre è diventata la risposta che stavo cercando. Quella cittadina della Pennsylvania sarebbe stata la meta del mio pellegrinaggio rock per assistere all’attesissimo ritorno in concerto dei leggendari AC/DC!
Dopo aver acquistato con non poche difficoltà i biglietti per lo show, e contattato gli altri fan italiani che sarebbero andati scovati grazie a AC/DC Italia (Marco dello Staff, Andrea e sua moglie Alessandra), ho iniziato ad organizzare il mio viaggio oltreoceano incastrandolo con un altro impegno che avevo una decina di giorni prima nella zona di New York. Finalmente si iniziava a vedere la luce alla fine del tunnel, dopo tutti quegli anni di buia attesa…
I FEEL SAFE IN NEW YORK CITY
Arrivato a Times Square a New York il 17 ottobre sento quel brivido effimero che ti percorre la spina dorsale quando provi un’emozione intensa e profonda… Al centro c’è un furgone decorato con l’artwork di Black Ice e un palchetto dove la gente si esibisce col videogioco Rockstar2 (tutte canzoni rigorosamente degli AC/DC) mentre un tizio vestito da Angus regala magliette e plettri AC/DC. Alzando gli occhi mi accorgo che uno degli schermi giganti, tra i più grandi di Times Square, riproduce a ripetizione il video di R’n’R Train insieme allo spot di Black Ice, mentre alle mie spalle c’è un negozio che vende solo merchandising della band… mi sento finalmente in paradiso (o forse dovrei dire all’inferno, eh eh eh)…
THE MAN IS BACK IN TOWN
Sono al terminal 8 di JFK a New York. E’ il 24 ottobre. Sto aspettando Andrea che ha anticipato il suo volo dall’Italia di due giorni. Ormai le voci della “private gig” degli AC/DC il 26 ottobre sono diventate sempre più insistenti. Non abbiamo i biglietti per quello show ma sappiamo che il nostro compito è quello di essere alla Wachovia Arena di Wilkes Barre quel giorno. Confidiamo nell’aiuto degli Dei del Metal… Ci spostiamo immediatamente a Scranton, in Pennsylvania e il giorno dopo a Wilkes Barre dove dovevamo incontrare Marco dello staff di AC/DC Italia. Dopo pochi minuti iniziamo a vedere i primi segnali che quella piccola cittadina sarebbe diventata, il giorno dopo, una piccola Mecca per fan hard-core degli AC/DC, provenienti da tutto il mondo. Appaiono le prime magliette, le prime auto decorate, i primi fan e alcuni dei volti che avevo visto l’ultima volta proprio all’Hammersmith nel 2003…
Ci dirigiamo alla Wachovia Arena nel tardo pomeriggio, sfidando la terribile tempesta che si abbatte su Wilkes-Barre. Non c’è nessuno fuori, ma all’interno intuiamo che la gente è in preda ad un’attività frenetica. Si sta lavorando per lo storico come-back show del giorno dopo. Parliamo con uno dei tizi della security che è alle porte. Molto cordialmente ci dice che il giorno dopo l’evento sarà “Invitation only”, solo per pochi invitati.. Noi non perdiamo le speranze. Gli enormi tir parcheggiati, mi procurano ancora quel brivido effimero di emozione sulla colonna vertebrale. Siamo bagnati fradici. Torniamo in albergo.
STAND UP AND BE COUNTED
Il giorno dello show anche Marco dello Staff di AC/DC Italia è dei nostri dopo la sua “odissea” aerea del giorno prima. E’ l’unico tra noi che è nella lista dei fortunati partecipanti al concerto privato. Andrea e io dobbiamo trovare un modo per entrare, farci venire una buona idea… Dopo varie peripezie arriva il “colpo di fortuna” che aspettavamo: mentre eravamo del parcheggio dell’arena alcuni componenti dello staff della Sony Music decidono di intervistarci per un documentario ufficiale sui fan della band. Dopo aver sentito la nostra storia e la promessa che avevamo fatto a noi stessi di essere ovunque avrebbero suonato dopo Londra 2003, ci ringraziano per l’intervista, sicuramente sorpresi dal fatto che avevamo fatto tutta quella strada senza neanche essere in lista per lo show. Poi si allontanano. Firmiamo la liberatoria in cui cediamo i diritti sulla nostra immagine (pensando compiaciuto a Stefano che aveva fatto lo stesso per il video di R’n’R Train a Londra). Dopo pochi minuti, con nostro enorme stupore torna il tizio della Sony seguito dalle telecamere e con in mano 3 PASS VIP. Ce li consegna dicendo che così potevamo tenere fede alla nostra promessa. Ce l’avevamo fatta!
Ci godiamo gli ultimi momenti di attesa presi dall’euforia e dall’ansia. Avvicinandoci all’arena salutiamo gli altri fan come se fossimo amici di vecchia data. Parliamo, scambiamo battute, ridiamo. Birra, magliette, tatuaggi, AC/DC a tutto volume dagli stereo delle auto parcheggiate, quasi tutte decorate a tema.
Le nostre bandiere italiane attirano gli sguardi di fotografi, cameramen e altri fan. Sono circa le 5 del pomeriggio e sentiamo delle note provenire dall’interno del palazzetto. E’ R’n’R Train!!!!! Immediatamente incolliamo le orecchie al vetro delle porte… Sentire la voce così pulita di Brian e i lick della chitarra di Angus ci procurano emozioni indescrivibili che ci riportano indietro a Londra 2003. Ridiamo quasi istericamente…Il tricolore italiano sarà presto issato all’interno della Wachovia Arena…Ci mettiamo in fila mentre arrivano i primi pullman di fan da New York. I fortunati vincitori dei vari concorsi. L’euforia e l’attesa si mescolano mentre il sole tramonta. Continuano ad arrivare pullman. 10, 20, 30, 40. Siamo in pole position. I flash dei fotografi, i cori dei fan, le telecamere, l’aria che si fa pungente e poi tutti quei colori, magliette, accenti diversi. Ci sono fan da tutto il mondo. Finalmente si vedono anche i tedeschi. Ormai manca pochissimo.
BLACK SENSATIONS UP AND DOWN YOUR SPINE
Finalmente le porte si aprono in un tripudio di urla di gioia. Erano anni che aspettavamo quel momento. Entriamo finalmente dentro. Un rapido sguardo alle magliette ufficiali, già in vendita, mentre pregustiamo l’emozione di vedere il palco in anteprima mondiale. Compro la maglietta commemorativa della serata del 26 e finalmente saliamo le scale che ci portano nel cuore dell’arena! Gli ultimi gradini … ed ecco che il palco ci appare, maestoso, davanti. Pelle d’oca e brivido dietro la schiena non appena scorgo la “campana dell’Inferno” sospesa sul palco che stava per diventare testimone e protagonista del ritorno live della band dopo tanti anni di attesa.
Andrea e io ci dirigiamo verso i posti assegnatici. Siamo sugli spalti alla sinistra del palco con una visuale eccellente. Finiamo vicino al cantante dei Live Wire, cover band americana nella lista degli invitati, con cui facciamo amicizia… E’ bellissimo rivedere tutti quei fan, e facendo attenzione, distinguo anche alcune facce di fan storici, stampate nella memoria della febbrile attesa fuori dall’Hammersmith Theatre, prima del soundcheck e del concerto.
Ormai l’eccitazione si trasforma in euforia. Facciamo delle foto e dei video insieme per imprigionare questi momenti storici, e così lungamente attesi, per sempre…Pian piano il parterre e parte del primo anello si riempiono di fan. Direi 2000-2500 fortunati forse di più. Improvvisamente, si fa buio. A questo punto il turbinio di emozioni è indescrivibile.
IT’S BEEN TOO LONG I’M GLAD TO BE BACK…
Parte un video sullo schermo dietro il palco… Il volume è assordante. Si vede un treno che esce da un tunnel, lanciato in una folle corsa. E’ il Rock’n’Roll Train degli AC/DC! Nella locomotiva appare Angus, in versione animata. Nel vagone c’è anche Brian, e dopo un po’ si vede anche Rosie…. Il rumore delle ruote metalliche del treno sui binari si fa sempre più forte… Il ritmo sempre più frenetico in un crescendo quasi compulsivo… Il treno è ormai fuori controllo, il freno rotto e ormai i binari stanno per finire… Il treno deraglia, “OFF THE TRACKS”! L’impatto è simulato grandiosamente. Partono fuochi d’artificio. Un’enorme locomotiva a grandezza naturale improvvisamente squarcia lo schermo dov’era proiettato il filmato mentre si sentono boati ed esplosioni… Andrea, Marco e io ci guardiamo… Il momento tanto atteso era proprio arrivato! Ed eravamo i primi al mondo a vederlo!!!! La sagoma di Angus, col solito passo felpato, entra sul palco. Con grande autorità inizia il riff di R’n’R Train. Poi ecco Brian entrare a braccia alzate in modo trionfale. Cliff, Phil e Malcolm sono già al loro posto… Il logo AC/DC viene proiettato a destra e sinistra.
Il volume è fortissimo, quasi penalizzando la qualità dell’audio, ma la prima cosa che notiamo è la voce pulita di Brian, identica a quella del nuovo album. Rock’n’roll Train è uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie. Angus appare in gran forma, sempre in divisa, capelli decisamente più lunghi del 2003, e con movimenti sorprendentemente energici e ritmati considerando che si trattava di una “data zero” di un tour mondiale dopo 5 anni di assenza dai palcoscenici…
WATCH ME EXPLODE
La scaletta si sviluppa armoniosamente : Hell Ain’t A Bad Place To Be e Back In Black sono sempre molto apprezzati dai fan. Dirty Deeds diventa il primo highlight della sera. Cattivissima, con un grande e ironico Brian e uno scatenato Angus. Anche i cori di Malcolm e Cliff sono perfetti. Sempre una delle mie preferite. E cantare a squarciagola DONE DIRT CHEAP è sempre un piacere!! Poi Thunderstruck con sorprendenti e lunghi duckwalk di Angus. Quindi Hell’s Bells con Brian che si lascia ondeggiare appeso alla corda della “Campana dell’Infermo”. Poi parte You Shook Me e T.N.T., un altro highlight anche perché durante la canzone il treno sputa fiamme. Un po’ a sorpresa parte Black Ice, il pubblico appare un po’ meno coinvolto ma comunque apprezza molto. Durante Whole Lotta Rosie, probabilmente una delle migliori interpretazioni della serata, improvvisamente si vede la gigantesca Rosie gonfiabile comparire a cavalcioni del treno battendo col piede sinistro a tempo. Fantastico! Angus è in trance e il crescendo continua in una meravigliosa Let There Be Rock, con relativo assolo sulla pedana in mezzo al pubblico. Poi pausa e Highway to Hell e For Those About To Rock diventano gli unici graditissimi bis della serata…La setlist è decisamente più breve del solito ma questo non sembra interessare più di tanto. Si trattava di un concerto privato definito “Final Dress Rehersal”. L’importante era che gli AC/DC erano ufficialmente tornati anche dal vivo, su un palco! Salutiamo gli altri fan e andiamo in macchina a mangiare qualcosa con Dale, che avevamo conosciuto in mattinata torniamo in albergo, contenti per la meravigliosa giornata… Hammersmith 2003 finalmente non era più l’ultimo nostro ricordo di un concerto live degli AC/DC…
ON A HIGHWAY TO HELL
Wilkes-Barre non è certamente una città. Anche definirla una cittadina di provincia è forse eccessivo. Ma ben si adatta al ruolo di luogo che offre una certa tranquillità e privacy per le prove generali di un mastodontico tour mondiale degli AC/DC… L’attesa per il concerto ufficiale del 28 si è consumata in giro tra il centro commerciale e l’autostrada I-80 per New York dove dovevamo andare a prendere parte della carovana mancante (Alessandra e Kim) che arrivava per assistere al concerto del 28. Al ritorno, il giorno del concerto, ci aspettava una gigantesca tempesta di neve tra il New Jersey e la Pennsylvania che aveva creato imbottigliamenti ovunque. Dopo quattro ore di attesa e qualche piccolo attacco di panico per il colossale ritardo ritorniamo a Wilkes-Barre. Alle 19 il parcheggio dell’arena è già pieno. La scritta “AC/DC” campeggia sul gigantesco tabellone luminoso posto all’entrata. Davanti ritroviamo due fan canadesi veramente cool che avevamo conosciuto 2 giorni prima, Marc e Matt, padre e figlio di Vancouver con i quali scherziamo un po’ e entriamo finalmente nell’arena. L’atmosfera è sempre intima nonostante il sold out. C’è pochissima gente rispetto alle folle oceaniche dei concerti con gli Stones del 2003 o dell’estate del 2001 ma questo era uno dei motivi per cui avevamo fatto più di diecimila chilometri per essere lì, quella sera sfidando, pioggia, neve e naturalmente la crisi economica.
HELL AIN’T A BAD PLACE TO BE
Parte di nuovo l’intro animata. Questa volta l’arena è piena come un uovo e spiccano le decine di corna luminose che gran parte dei fan ha comprato all’entrata. L’atmosfera è fantastica. Erano anni che aspettavo quel momento…
Esplosione fragorosa, fuochi pirotecnici, la locomotiva “satanica” entra prepotentemente sul palco e parte di nuovo Rock’n’Roll Train. Angus ha cambiato colore della divisa (rosso bordeaux-amaranto). Mi appare più veloce e scattante nei movimenti… Più intenso e concentrato rispetto allo show privato. La voce di Brian suona ancora più pulita e melodica, almeno sedendo in parterre si ha questa impressione. Mio DIO! Questa sera si fa sul serio!!! La band sembra aver cambiato marcia.
Anche la scaletta riserva alcune sorprese come l’inserimento di Big Jack, War Machine e Anything Goes dal nuovo album, che fanno davvero una stupenda figura dal vivo… Anche Brian sembra in gran forma, e la sua voce è sorprendentemente squillante e elettrizzante e molto melodica. Ritorna in scaletta anche The Jack, con annesso spogliarello di Angus, che riporta alla mente il leggendario tour di Stiff Upper Lip. Whole Lotta Rosie è suonata anche stasera con grande intensità, ma invece della versione gonfiabile, Rosie appare in versione virtuale sullo schermo. Il concerto si chiude con una For Those About To Rock “scoppiettante” più che mai, con i soliti cannoni tradizionali uniti a cannoni virtuali, che sparano salutando solennemente il ritorno degli AC/DC dal vivo… La Opening Night si conclude nel tripudio generale, misto a commozione e euforia. L’immensa soddisfazione e felicità per aver avuto il privilegio di assistere ad un evento così storico sono amplificati dal pensiero del loro imminente ritorno in Europa a febbraio, dove saranno ancora più in forma, pronti a soddisfare l’esigente e scatenatissimo pubblico europeo…
See you in Oslo!
WE SALUTE YOU ALL!
Matteo
(ToxicTwin)