Data e luogo del concerto
Sabato 14 Settembre 1991
Arena Festival Dell’Unità di Modena
MONSTERS OF ROCK Festival
Gruppo/i di supporto
- Metallica
- Queensryche
- Black Crowes
- Negazione
Set list del concerto
- Thunderstruck
- Shoot To Thrill
- Back In Black
- Hell Ain’t A Bad Place To Be
- Fire Your Guns
- Jailbreak
- The Jack
- Moneytalks
- Hells Bells
- High Voltage
- Highway To Hell
- Let There Be Rock
- Dirty Deeds Done Dirty Cheap
- Whole Lotta Rosie
- T.N.T.
- For Those About To Rock
Recensione di Massimiliano Cavaciocchi
Premessa: per chi scrive, un concerto degli AC/DC equivale al pellegrinaggio alla mecca per un musulmano praticante. Quanto sotto riportato e’ pertanto assolutamente di parte. Faccio presente pero’ che amo anche altri gruppi, altri artisti, altri generi musicali, ed ho assistito, negli ultimi 15 anni, a decine di concerti nei piu’ svariati contesti.
Indimenticabile, emozionante, esaltante. Sono mille gli aggettivi con cui potrei descrivere l’esperienza vissuta in quel lontano 14 Settembre 1991 a Modena. Allora non avevo mai assistito ad un evento rock all’aperto, in una cornice spettacolare e per certi versi (le dimensioni enormi del palco!) irripetibile. Avevo 18 anni ed alle spalle pochi concerti, tra i quali quello degli Iron Maiden al Palasport di Firenze. Il gruppo di Steve Harris era uno dei miei preferiti ed apprezzai molto il loro show. Lo spettacolo degli AC/DC a Modena, tuttavia, ebbe un effetto “Tsunami” su quanto precedentemente vissuto.
Facendo un passo indietro, ricordo mesi e mesi di frenetica attesa per l’evvenimento. La possibilita’ di vedere gli AC/DC in Italia era ed e’ evento assai raro. Con i Metallica che gli facevano da supporto, poi (presentavano niente di meno che il Black album) …..da raro l’evento poteva considerarsi unico. Molti cosiddetti “metal kids” presenti a Modena, erano li’ proprio per la band americana. Nessuno di loro pero’ potra’ negare che l’impatto live degli AC/DC fu’ nettamente superiore a quello di James Hetfield & co. Sfuttando la possibilita’ di suonare sul loro palco da headliner (con campane, dollari e cannoni a go go) Angus e soci vinsero nettamente il confronto.
All’epoca ci furono un po’ di polemiche per il fatto che gli AC/DC fecero denominare questa serie di concerti europei come “Open air festival” e non “Monsters of rock” (ad eccezione dell’ormai storica data a Donington in Agosto) Ma si sa’ che i fratelli Young non amano (giustamente) essere etichettati come heavy metal band e seppur la maggior parte dei loro fans sia proprio tra i “metallari”, tante persone in tutto il mondo li adorano e li seguono senza essere musicalmente “schierati”. Le polemiche, comunque, furono ben presto dimenticate a favore di un concerto impeccabile. Se posso trovare un difetto, si fa’ per dire, a quanto vidi quel giorno: l’eccessiva “perfezione” nel sound. Uno show guidato da un Brian Jhonson mai cosi’ in forma, un Angus Young bravissimo come al solito ed un martello dietro i “tamburi”: Chris Slade. I successivi tour, con Phill Rudd alla batteria ed il ritorno ad un suono piu’ rock-blues, saranno, secondo chi scrive, migliori, piu’ AC/DC. Ma lo stato di forma dei nostri eroi nel tour 90-91 credo sia irripetibile, causa l’inesorabile scorrere del tempo ed anche per la carica e la straordinaria determinazione che guidava il gruppo, prossimo a realizzare il primo live album con Brian (erede di un disco bellissimo ed impareggiabile come If you want blood del 1978)
Parlando della scaletta si rischia di scendere nella retorica. Dall’iniziale Thunderstruck, immediatamente eletta a nuovo classico, si passava per Shoot to thrill, Back in black, Jailbreak, The Jack ed una lunga serie di brani manifesto dell’AC/DC sound. Ottima la versione di Hell ain’t a bad place to be, con tanto di gigantesco Angus gonfiabile, simil Rosie. Nella seconda parte, tra le altre, una pirotecnica Highway to hell e For those about to rock, degna conclusione di una giornata memorabile. Peccato per l’esclusione di You shook me all night long, ma va’ detto che per l’eccesivo protrarsi on stage dei gruppi precedenti, in particolari gli insopportabili (sempre per chi scrive) Negazione, il set fu’ ridotto dai soliti 18 a 16 brani. Ma allora in pochi se ne lamentarono, tale era l’esaltazione post concerto.
Dopo Modena 91 ho rivisto la band altre volte, sono volato persino a Londra alla Wembley arena per assistere alle scorribande del buon vecchio Angus. Tuttavia, se il concerto di Torino 2001 rimane il mio preferito, il ricordo piu’ indelebile resta quel fantastico 14 Settembre.