di Gabriele Temporiti, Staff ACDC Italia.
Luciano Viti è un fotografo professionista che può vantare una carriera di rilievo nel panorama italiano ed internazionale. Dal suo sito personale www.lucianovitiphoto.com possiamo apprendere la quantità ed il prestigio degli artisti immortalati nei suoi scatti, nel corso degli ultimi 4 decenni, anche in veste di fotografo ufficiale: Bee Gees, B.B. King, George Benson, Frank Zappa, Ennio Morricone, Jeff Beck, Neil Young, Pino Daniele, Eric Clapton, Fabrizio De Andrè, Miles Davis, sono solo alcuni delle decine di nomi che potremmo riportarvi. Allo stesso tempo non si contano le collaborazioni con riviste, televisioni e numerose campagne pubblicitarie. Ulteriori dettagli sono raccolti nella sua pagina web, che vi invitiamo caldamente a visitare. Siete avvisati, preparatevi ad avere un po' di invidia!
L'idea di contattare Luciano, che ringraziamo per la disponibilità, ci è venuta dopo aver notato una curiosa copertina della rivista musicale “Il Mucchio Selvaggio”, ritraente Angus Young, precisamente del numero di Ottobre 1984. Dopo una ricerca online, abbiamo scoperto essere stata realizzata proprio dal fotografo italiano quasi 40 anni fa. Potete vederla in questo speciale insieme alle pagine contenenti l'intervista. Lo abbiamo quindi disturbato per una breve chiaccherata in merito.
Ciao Luciano, di cosa ti occupavi maggiormente all’epoca degli scatti ad Angus Young? Quali erano i settori a te più comuni?
All'epoca di quegli scatti fotografavo soprattutto molta musica, internazionale e italiana. Collaboravo anche con case discografiche, TV, Radiocorriere, la prestigiosa Agenzia Grazia Neri ed ero appunto il fotografo ufficiale della rivista musicale Mucchio Selvaggio. Insomma, era un periodo di grande divertimento!
Nel nostro scambio di email ci accennavi che non sei un fan accanito degli AC/DC, ma comunque li hai visti dal vivo giusto?
Ho visto gli AC/DC solo una volta nel 1979, con Bon Scott, ed aprivano per gli Who al Wembley Stadium di Londra, mi pare fosse il mese di Agosto. Purtroppo ricordo pochissimo di quello show se non che gli Who “spaccarono” davvero. Ero un po' lontano e all'epoca non conoscevo gli album degli AC/DC...a dire il vero neanche ora! Giusto la settimana prima avevo anche visto i Led Zeppelin a Knebworth che erano il mio gruppo preferito a quei tempi insieme ai Cream e vari gruppi 60/70.
Veniamo alle fotografie: cosa ricordi in merito all'incontro con Angus?
Ricordo che Angus Young era a Roma per la promozione di un album, insieme al suo manager. Gli altri componenti non c'erano. Si usava molto all'epoca, era una routine per i musicisti spostarsi per interviste, servizi fotografici e partecipazioni radiofoniche. Tanti passavano anche in RAI, ma non fu il caso degli AC/DC.
Dove hai scattato?
Ambientammo le foto all'hotel in cui alloggiava, il “Grand Hotel Roma”. Avevo a disposizione 15/20 minuti, ma ci fu spazio anche per un the...
Come si è svolto il servizio fotografico?
Angus è stato davvero molto cordiale e simpatico. Sapeva come muoversi, faceva le “facce” giuste, era pieno di ironia! Mi venne l'idea di richiamare il loro campanone che usavano sul palco...però con delle campanelline, come quelle che si usano in chiesa durante la messa, insomma una piccola “presa in giro”. A tal proposito ricordo anche che facemmo ritratti con la copertina del libro di Hemingway “Per chi suona la campana”. Una di quelle foto fu infatti usata per la copertina definitiva della rivista. Erano
tutte idee leggere ed ironiche, ma credo che oggi non le rifarei...
Grazie mille per questa breve intervista Luciano, ti lasciamo le ultime righe di questo speciale.
Grazie a voi! Se volete visitate pure il mio sito www.lucianovitiphoto.com e la pagina Facebook, sono pieni di foto di musicisti. Per il resto, posso dire che sono stato molto fortunato nel salire sull'ultimo vagone dell'ultimo treno “Rock”. Per circa 30 anni ho passato giornate indimenticabili con Jimmy Page, Keith Richards, Jackson Brown, cose difficilmente replicabili oggi da un fotografo professionista. Riguardo gli artisti italiani, sono orgoglioso di essere stato per 35 anni un amico personale di Pino Daniele, che porterò sempre nel cuore, e di Roberto Ciotti. Grazie ancora per la chiaccherata e ricordate di non smettere di ascoltare e studiare sempre. Cultura e musica non vi lasceranno mai soli!