Che gli AC/DC siano diventati ancor più popolari di quanto non lo fossero già con l’uscita di Black Ice è oramai un dato di fatto. Le cifre da capogiro dell’ultimo tour, nonché la crescente considerazione della band coinvolta negli ambiti più disparati (dalla birra al vino marchiato con il logo della band, alle colonne sonore) sono state la testimonianza di questa “seconda giovinezza”, a quarant’anni dalla loro formazione. Al contempo, un po’ come Re Mida che trasformava in oro quello che toccava, tutto ciò che è stato collegato al gruppo, anche solo a un frangente della loro storia, si è tramutato in un business da cui trarne un profitto (negli ultimi anni ce ne siamo accorti con i flipper, con il Monopoly, con le scarpe All Stars e quant’altro) o semplicemente una buona occasione per essere riscoperto: il nome AC/DC è oramai appurato faccia acquisire popolarità (e in molti casi vendere) non appena venga accostato a qualcosa.
A tal proposito volevamo parlarvi di una simpatica iniziativa di un certo Tim Shockey, un signore residente in Ohio, USA, che ha riportato alla luce la famosa “testa” del Goblin verde di Spider-Man posizionata sul muso del camion (un White – Western Star 4800 della Felice Toyz Co. White) apparso nell’oramai conosciuto film “Maximum Overdrive” per il quale gli AC/DC, su volere di Stephen King, ne hanno realizzato l’intera colonna sonora (vai al nostro speciale). Tim ha raccontato la sua storia agli amici e colleghi di AC/DC Bootlegs e si è reso disponibile per la stesura di questo articolo dopo un nostro contatto attraverso Facebook.
Tutto ha avuto inizio nel 1987 a Wilmington, dove possedeva un negozio di videocassette. Su segnalazione di un amico, venne a conoscenza che qualcuno vendeva la testa del Goblin tratta dal film appena realizzato, a circa 10 miglia di distanza, a Leland. Pensò potesse stare bene nella vetrina della sua attività. Il proprietario originale la ebbe in regalo dal gestore della discarica alla quale fu portata, parzialmente bruciata, al termine delle riprese. Orecchie, mascella, lingua e denti della maschera non erano più presenti. Shockey si mise in testa di restaurarla, prima o poi.
Qualche anno dopo la sua videoteca chiuse e la maschera finì nel giardino sul retro di casa sua, dove ci rimase per circa vent’anni. L’unico motivo per spostarla in garage fu perchè la moglie ci andò a sbattere con il tagliaerba danneggiandola ulteriormente. Quando il figlio minore raggiunse i diciotto anni, capì che era arrivato finalmente il momento di rimetterla a nuovo. Dopo aver analizzato i fotogrammi del DVD che riprendevano la testa da diverse angolazioni, iniziò a disegnare e riprodurre a grandezza naturale la linea della mascella mancante, delle orecchie e dei denti inferiori, creandoli con la fibra di vetro, utilizzando un supporto 3D in plastica leggera, rimosso appena la struttura diventò stabile. Ci sono voluti due anni di lavoro, la sera e nei fine settimana, per poi essere dipinta il 16 Marzo 2013. Il “progetto Goblin” come era stato battezzato, si era finalmente concluso. Appena una settimana dopo Tim esponeva la sua opera al “HorrorHound Weekend” di Cincinnati, trasportata da un rimorchio prestato da un amico. Poco dopo ne comprò uno tutto suo, con tanto di targa siglata “Goblin”. Nel 2013 ha partecipato a ben 10 convention, mentre per quest’anno qualcuna è già stata programmata. Shockey ci tiene a precisare che lo scopo di restaurare la “testa verde” non era quello di partecipare alle esposizioni, ma solo semplicemente perchè “doveva essere fatto” e condiviso con i fans insieme ai suoi altri cimeli cinematografici. Quando ne entrò in possesso, non esistevano manifestazioni dedicate al settore horror o ai fumetti.
Ne è nato anche un piccolo business che però, precisa Tim, non lo ha fatto diventare assolutamente ricco. Tutti i proventi derivanti dalla vendita di T-shirt, polvere originale della maschera (quella levigata ogni sera, poi imbottigliata) e piccoli pezzi della struttura accompagnati da un certificato di autenticità originale, sono serviti per ricoprire le spese di viaggio in giro per gli USA – l’anno scorso il suo conto è comunque andato in rosso di 2500$ solo per il carburante – e semplicemente offrire un pezzo di storia agli appassionati. Alle convention è possibile fotografare liberamente la “testa verde” ma, per poterci fare una foto insieme, è richiesto un contributo di 10$. Ora è alla ricerca di uno sponsor, cosi da poter esporre in lungo e in largo senza troppi sacrifici economici. Forse questo sito non è il luogo più adatto per aiutarlo, vi riportiamo comunque i link alle relative pagine ufficali del “Progetto Goblin”.
Il profilo Facebook di Tim Shockey
www.facebook.com/tlshockey
La pagina Facebook della “Testa di Goblin”
www.facebook.com/GreenGoblinHead
Il sito ufficiale del “Progetto Goblin”
www.thegoblinproject.com
Il sito della collezione di Tim.
www.hollywoodpropcollector.com
Per avere la maschera ad un evento: bookus@thegoblinproject.com
Tutte le altre richieste: propmaster@hollywoodpropcollector.com