Di Diego "GisbonSG"
Venerdì 19 Maggio 2006 io, Gabriele e Marco dello staff di AC/DC Italia, abbiamo vissuto l’esperienza che penso ogni fan degli AC/DC su questa terra vorrebbe realizzare, e mi sento di dire che alla fine questa giornata è stata di totale perfezione, ben oltre le nostre migliori previsioni e probabilmente anche oltre ai nostri sogni. Dopo qualche mese passato a pianificare l’evento abbiamo incontrato Brian Johnson a Roma, in uno splendido pomeriggio di sole, trascorrendo diverse ore, parlando, scherzando e gustando un pranzo grandioso!
Ma lasciatemi raccontare questa giornata memorabile nei dettagli……
Abbiamo atteso Brian per qualche minuto attorno alle 11.30 del mattino sul luogo dell’appuntamento. Adesso qui vorrei fare una premessa, ovvero, sono anni che leggo sui libri e sui giornali della cordialità, giovialità ed enorme simpatia di Brian, sapevo fosse vero, ma mai e poi mai, mi sarei immaginato una persona così eccezionale ….. Dopo nemmeno un minuto dal nostro incontro, già Brian stava parlando e scherzando con noi come fosse un vecchio amico e, davanti ad una bottiglia di vino, è riuscito a metterci a nostro agio in una manciata di secondi come mai avevo visto fare a nessuno, mai vista tanta allegria, disponibilità e voglia di scherzare in una persona, mai, nemmeno nei miei amici più pazzi.
La nostra conversazione ha toccato vari argomenti: in primis vorrei dire ciò che Brian ci ha comunicato di persona, ovvero che tutto il gruppo ha una gran voglia di suonare, che in questo periodo si stanno francamente annoiando, anche se i ritardi sono indipendenti dalla loro volontà, e che stanno lavorando ad un grande ritorno. E secondo, udite udite….. “Strap it on” non è il titolo dell’imminente nuovo album degli AC/DC, dato che Brian non l’ha mai sentito nemmeno nominare, ne tantomeno è a conoscenza di un probabile titolo. (prima dell’uscita di Black Ice n.d.r) Ci ha parlato della sua vita in Florida, della sua passione per i motori, della sua collezione d’arte, che acquista con la gentilissima moglie Brenda (presente all’incontro), e parlato anche di Angus e Malcolm, del loro modo di essere, su e giù dal palco.
Una volta messi a tavola, Brian ha tirato fuori la sua passione per il cibo, non smettendo però di parlare e scherzare, deliziandoci con un racconto dei tempi andati, durante le registrazioni di “Back in Black”, dove ci ha confermato che Back in Black è stato realizzato con la ferma intenzione di fare un rispettoso omaggio a Bon Scott. Dopo il pranzo, terminato alle 16 passate, è arrivato il momento dei saluti: dopo diverse foto di rito, ci siamo fatti una promessa scritta: quella di vederci presto, possibilmente sotto il palco (promessa mantenuta n.d.r).
Quello che ha reso indimenticabile e indelebile questa giornata l’avrete capito anche voi, generalmente i propri idoli si incontrano nei backstage, che già è una fortuna, o davanti agli hotel, ma mai in un contesto così rilassato e amichevole, senza orari, senza voli da prendere o interviste da fare, con tutto il tempo per parlare e per stare insieme. Vi posso assicurare, Brian era molto felice della nostra presenza, ci ha dedicato tutto il suo tempo, ha preso iniziative su come fare le foto, la prima foto in alto dove tutti guardiamo a destra è stata infatti una sua idea. Quando ha saputo che per stare con lui ci siamo fatti 600 km, solo di andata, è rimasto stupito e si è comportato con noi come solo un amico può fare, un fratello maggiore.
Penso però che, l’unico modo per comprendere un pomeriggio meraviglioso e surreale, come quello di venerdì, sarebbe stato esserci, ma spero con queste righe di aver reso almeno il 5% di quello che è stato.