Stesura a cura di Ruggero “Roger” Brunello
Sull’autobus per tornare a casa, dopo un party in Piazza San Marco, 1981.
“Sono Inglesi, cosa dici.”
“E allora perché vendono le spille con l’Australia??? Sono Australiani.”
“Ce n’è anche una con scritto, ‘R.I.P. Bon Scott 1946-1980.’
L’ho vista sul giubbino Jeans della tipa al Carnevale.”
Niente di tutto questo, ragazzi. Bon, come del resto Angus e Malcolm, arriva dalla Verde Scozia. È risaputo che se la Scozia potesse godere del clima mite e soleggiato dell’Italia, potrebbe giocarsela con qualunque altro posto al mondo per il titolo di paese più visitato dai turisti. Non c’è un solo miglio quadrato che non valga la più bella delle foto. Non c’è scogliera, non ci sono paesaggi, Loch, pub o birre Scozzesi che possano lasciarvi senza un arcobaleno di emozioni. E non c’è nulla di verde come la Verde Scozia.
Bonnie Scotland. Bon Scott.
Da “Highway to Hell – La Biografia di Bon Scott, Leggenda degli AC/DC”:
Kirriemuir si annida nelle collinette che precedono i Grampiani, laggiù nel territorio montuoso della contea di Angus (incredibile, vero?) nel Sud Est della Scozia. Conosciuta come “l’ingresso alle valli”, oggi è una città di appena 5,000 abitanti – un dedalo di stradine e vicoli pittoreschi, rustici ed esili sul quale si accalcano palazzi in pietra rossa. Kirriemuir si sviluppò attorno alla sua unica industria, quella dei filati di juta (la juta è una fibra simile al lino usata nella tessitura della canapa). Nel diciottesimo secolo, con l’arrivo del telaio, la città fiorì. Al giorno d’oggi, Kirriemuir si è lasciata alle spalle il periodo della sua floridezza ed è ricordata solo per aver dato i natali a J.M. Barrie, il creatore di Peter Pan.
Leggiamo qualche altra riga di Highway to Hell, che ritrae la vita e le sensazioni della Famiglia Scott, a Kirriemuir, con un conflitto Mondiale vinto alle spalle ed un futuro letteralmente da inventare:
Il giovane Bon, o Ron, come lo chiama ancora sua madre, era un ragazzino tipico: “Era appassionato a tutto. Una mente tutta per conto suo. Imparò a camminare da solo, non dovetti mai fare nulla; semplicemente, un giorno entrò camminando.”Quando arrivò all’età scolare, Bon manifestava già la sua indole errante.
Quante volte ce lo saremo sentiti dire.
“Daai!!! Forza! Vieni a casa. Devi ancora fare i compiti!!!” “Ma mamma, stanno ancora tutti fuori a giocare …” “Tuo padre ti lascia chiuso in camera una settimana!” - O anche di peggio, per chi di voi è abbastanza grande da ricordare quando si andava a scuola anche al pomeriggio, perché c’erano troppi bambini e troppe poche scuole.
“Avaanti a casa!!! È pronto da mezz’ora, e devi andare a scuolaa!!!”
Avevo sette anni, ero pesto come un terzino, capelli lunghi lunghi tra gli occhi, un gomito che sanguinava e i jeans più provati del mondo occidentale. I ricordi che tornano come lampi.
Isa: “Dopo la scuola, non tornava mai a casa. Se ne andava via con alcuni dei suoi piccoli amici, senza mai pensare di risalire la collina. Mi toccava uscire e rincorrerlo. E così cominciò presto!” – “Era sbarazzino, direi, più che altro. Ma non disubbidiente. Aveva semplicemente la testa per conto suo e se gli saltava in mente qualcosa, addio.”
Aveva anche cominciato a dimostrare un’inclinazione precoce alla musica.
Isa: “Fuori di testa per il tamburo, era, fuori di testa per il tamburo. Suonava con la latta dei biscotti. O con il tagliere del pane, poteva esercitarsi su un tagliere per il pane. Gli piaceva da matti. La gente lo sentiva mentre si esercitava, e lo sapeva.” E così quando la banda marciava attraverso la piazza ogni sabato sera, con il suono delle cornamuse che si ergeva nel cielo Scozzese, argentato nel crepuscolo dell’estate, “Ron”, sbuffa di nuovo Isa, esasperatamente, “doveva per forza uscire e marciare su e giù con loro.”
Bon Scott e la sua figura indomita di leggenda del rock’n’roll ci ha fatto restare tutti un po’ ragazzi, con il suo sguardo pieno di espressione, la sua voce spettacolarmente unica, la sua presenza monumentale on stage, la sua risata contagiosa e suggestiva come una serata tutta ancora da vivere. E con l’incendio indomabile che è stata la sua esistenza e la passione che ci ha lasciato, conquistandoci per sempre assieme agli AC/DC.
Da ora, invece, Bon riuscirà anche a farci tornare bambini; riuscirà a riportarci ai giorni dell’infanzia, ai prati, ai cortili, alle strade, alle partite di calcio, a tutte le volte che abbiamo esasperato le nostre madri con tutto ciò che combinavamo.
“And it’s a rock ‘n’ roll damnation!
Ma’s own whippin’ boy!
Rock ‘n’ roll damnation!”
Take a chance, while you still got the choice!
Me la vedo, Isa Scott – Isa, purtroppo, è passata a miglior vita qualche giorno fa, e potrà finalmente stringere a sé i suoi due grandi amori, suo marito Chick ed il nostro Bon – tutta presa a riprendere Bon, A RINCORRERE Bon nelle stradine in salita di Kirriemuir.
D’ora in poi, dopo la spedizione dei ragazzi di AC/DC Italia nelle lande leggendarie della Verde Scozia, ogni nostro pensiero avrà delle certezze in più, delle nuove immagini da incastonare nel viaggio che scaturisce dalla nostra fantasia ogni volta che mettiamo su un disco degli AC/DC e Bon Scott inizia a cantare.
Godiamocelo, perché ci accompagnerà per sempre.
I Love You Bon, you’re Scott Too Much
Roger
ruggero_brunello@yahoo.it
Due parole sull’autore dell’articolo, che ringraziamo per la collaborazione:
Ruggero “Roger” Brunello è un traduttore specializzato in sottoculture Britanniche legate al football e alla musica, nonché “padre” e traduttore dell’edizione Italiana di Highway to Hell – La biografia di Bon Scott, Leggenda degli AC/DC edito da Boogaloo Publishing, per il quale ha anche scritto la prefazione all’edizione Italiana. Vero e proprio Bon Scott Enthusiast, ha anche organizzato a Treviso lo scorso 19 febbraio una convention dedicata interamente a Bon Scott e agli AC/DC con video rari, bootleg, mercatino, presentazione del libro e concerto che ha visto più di 1200 presenze. Da più di 16 anni è il cantante e fondatore dei Powerage, una Bon Scott’s AC/DC tribute band di base a Venezia molto popolare sul territorio. Cantante e dj, ha una collezione iridata di adidas e una Mercedes 230 CE del 1990 targata BS – Bon Scott –.
Ecco alcuni link per farvi un’idea e per contatti
https://www.facebook.com/RR.RogerRamone
https://www.facebook.com/powerageACDC
Per ordinare l’edizione italiana della biografia
Highway to Hell – La biografia di Bon Scott, Leggenda degli AC/DC
http://www.boogaloopublishing.com/dettaglio_libro.php?idlibro_dettaglio=124