Rieccoci in una nuova veste, la terza per AC/DC Italia, dopo quasi 10 anni dall’ultimo aggiornamento grafico. Possiamo anche dire che sono passati 4 anni da quel 18 Aprile in cui decidemmo di sospendere gli aggiornamenti riguardanti la band ed il tour in corso con Axl Rose. Comunicato che è stato riportato sui siti di mezzo mondo, erroneamente, come “chiusura” del sito in segno di protesta. Tale parola infatti, non è mai stata utilizzata fra le nostre righe, tantomeno il sito è diventato irraggiungibile o ne è stata impedita la navigazione. Siamo stati estremamente chiari. Non per tutti, probabilmente.
Poco tempo dopo abbiamo provato a spiegare di persona, durante la nostra intervista a Radio Lombardia, il nostro stato d’animo e le motivazioni che hanno spinto a fare questa scelta, per alcuni utenti condivisa, per altri no. Siamo stati criticati e allo stesso tempo apprezzati per una presa di posizione così forte nei confronti di una situazione che, molto semplicemente, non alimentava più la nostra passione. Una fiamma che ha iniziato ad affievolirsi dal momento in cui abbiamo notato che la mancanza di un leader facesse fare alcune scelte per noi quasi incomprensibili. In primis dalla partecipazione ai Grammys, al festival Coachella subito dopo. Dalla scelta del buon Chris Slade che, pur con tutto l’impegno, la professionalità e bontà d’animo, siamo sicuri non avrebbe esaudito le aspettative di Malcolm con il suo modo di suonare diventato, a parer nostro, così privo di groove con il passare degli anni. Insomma, tra le altre cose una mossa più d’immagine che di sostanza, che non ci saremmo aspettati.
Ripetiamo quando spiegato da Brian in un’intervista del 2008: gli AC/DC sono così diventati così conosciuti principalmente per aver fatto capire attraverso i loro brani quanto quel “Roll” sia fondamentale affiancato alla parola “Rock”. Il blues, lo swing, il groove, quella carica che così efficacemente hanno trasmesso negli anni è stata ottenuta dall’amalgama perfetta di pochi e semplici ingredienti, ma al contempo rari ed estremamente importanti. Tolto anche solo uno di quelli, la vera magia del gruppo svanisce. Per noi è sempre stato così sin dall’inizio e per questo motivo ci siamo innamorati di questa band. Sappiamo tutti che nessun componente è mai stato un campione di tecnica, ma quel suo modo di suonare o cantare possedeva quel qualcosa che ti “accendeva”, ti faceva emozionare. Allo stesso modo ti colpiva il loro atteggiamento in quanto band: sempre lontani da eventi mondani come quelli sopracitati, con le idee chiare e sempre coerenti al loro modo di essere.
Il “collante” prodotto dalla leadership di Malcolm Young era già stato per noi compromesso con la sua dipartita. Con l’arrivo di Slade e poi di Axl, tutto quello a cui ci siamo aggrappati per mantenere acceso l’entusiasmo ha definitivamente smesso di esserci. Di contorno i freddi comunicati stampa, il modo e le tempistiche con cui è stata gestita l’intera situazione, gli inutili polveroni sollevati sul web (ricordate il “licenziamento”?). Anche tenere sulle spine i fan fino all’ultima settimana prima di ripartire con le date: sapevamo con un certo anticipo rispetto al comunicato ufficiale che Brian non avrebbe preso parte alla leg europea. Quando lo abbiamo saputo, ci siamo sentiti abbattuti e impauriti, disorientati per ciò che avrebbe riservato la nuova parte del tour ed il futuro del gruppo, senza ovviamente poterlo condividere.
Abbiamo comunque assistito a due concerti con Axl Rose e partecipato alle date di Lisbona, la prima data della nuova leg europea del 2016, e a Londra un paio di mesi dopo. Si è trattato di un grande show, con una band rinvigorita ma nulla più (ci sembra ancora oggi assurdo che abbiano aspettato le richieste di Rose per eseguire, comunque in maniera approssimativa, “Touch too much” e “Live Wire” che non sentivamo da decenni). Continueremo a dire che gli AC/DC non si suonano solo replicando i loro riff ad alto volume: con la formazione di cui stiamo parlando, purtroppo ci siamo andati molto vicini. Perchè quindi sentirci forzati a raccontare qualcosa che non ci entusiasmava?
Sia chiaro, non abbiamo mai perso la stima nei confronti di nessuno, soprattutto verso Angus, e comunque è stata senz’altro apprezzata la professionalità di Axl Rose nel portare a termine il tour. Non siamo un portale che parla di musica a 360 gradi o focalizzato su un certo genere: parliamo esclusivamente di un gruppo ed inevitabilmente abbiamo sempre trasmesso e voluto trasmettere il lato emozionale di tutte le nostre esperienze.
Non sapremo mai con certezza se la scomparsa di Malcolm Young abbia in qualche modo riavvicinato tutti i membri storici del gruppo, ma le foto emerse a Vancouver nell’Agosto del 2018, in una situazione ancora ben poco chiara e forse illusoria, hanno comunque dato l’idea di quanto rispetto e considerazione della nostra profonda e vitale passione ci sia ancora, riaccendendo quella fiamma di speranza nel ritrovare in questa legittima formazione, come ci piace definirla, l’entusiasmo di un tempo.