Forse Dave Evans si sta togliendo qualche sassolino dalla scarpa ora che la sua visibilità come “membro fondatore degli AC/DC” sta pian piano aumentando, soprattutto grazie ai social network, in particolare Facebook. Il primissimo cantante della band sta infatti promuovendo il suo tour in Europa (Norvegia e UK), attraverso esibizioni in pub di modeste dimensioni, e proponendo sia i primi successi degli AC/DC, sia brani inerenti alla sua carriera solista. “Il mio show è un tributo alla storia degli AC/DC, della quale faccio orgogliosamente parte” ha commentato Evans su www.nrk.no
Sebbene la maggior parte del pubblico fosse composto da fans AC/DC, non tutti sapevano la storia alla perfezione. Due giovani ragazze bionde attirarono l’attenzione quando si lamentarono riguardo le canzoni di apertura dello show, “Can I Sit Next To You Girl” e “Rockin ‘In The Parlour», l’A-e B-side del primo singolo della band.
Le ragazze chiesero “You Shook Me All Night Long”. Evans gentilmente declinò, dando la seguente spiegazione dopo lo spettacolo:
“E ‘una grande canzone, ma io non canto brani di Brian Johnson. Brian è ancora vivo e può farlo lui stesso. Sarebbe infantile cantarle. Eseguo le mie e alcune di Bon, perché sono le più popolari. E lo stesso Bon cantava le mie” dice Evans. La storia degli AC/DC comincia infatti nel Novembre del 1973, quando il chitarrista Malcolm Young mise un annuncio sul “The Sydney Morning Herald” alla ricerca di un cantante rock, Evans prese il telefono per chiamarlo. “Malcolm era stato in una band chiamata “The Velvet Underground” a Sydney, piuttosto conosciuta. Dopo che lui li lasciò, mi unisi a loro, quando il loro cantante decise di smettere. Aveva sentito parlare di me, visto che si era tenuto in contatto con i ragazzi. Allora mi disse: “Vieni giù a fare una jam con noi”. Erano tre, al momento: Malcolm alla chitarra, Colin Burgess alla batteria e un amico, Larry van Kriedt al basso. Così abbiamo jammato su alcuni brani dei Rolling Stones, Free e alcune altre cose. Tutti pensavamo suonasse tutto alla grande, così ci siamo stringemmo la mano e formammo una band.”
“Circa una settimana dopo, Malcolm ci chiese se suo fratello più giovane Angus potesse prendere parte al gruppo. Accettammo. Così le cose iniziarono.” spiega Evans.
Circa un mese prima, il cantante aveva in realtà rifiutato l’offerta di unirsi alla band di Angus Young, i Kantuckee. “Venne alla mia porta e disse: “Sono Angus Young, fratello minore di Malcolm Young e George Young”. Aveva sentito che avevo mollato i “The Velvet Underground” e lui stava cercando un cantante. Così gli ho chiesto di farmi ascoltare qualcosa, anche se non mi convinse più di tanto. Così decisi di non unirmi alla sua band. Questo non lo ha mai dimenticato. Ma onestamente proprio non mi piaceva la sua musica.”
In principio, la scaletta degli AC/DC comprendeva una serie di cover, anche se i fratelli Young stavano già scrivendo canzoni originali, a volte includendo anche Evans nel processo.
“Oltre al singolo, avevamo registrato “Soul Stripper”, “Rock & Roll Singer” e “Little Lover”. Queste versioni non sono mai state rilasciate, i ragazzi le avranno ancora in giro da qualche parte. Eravamo in procinto di registrare “Baby please don’t go”, che era la nostra canzone di chiusura. Avevo anche scritto una canzone “Fell In Love”, oltre a “Sunset Strip” e “The Old bay Road”. Eravamo vicini al nostro primo album” – “Quando Bon Scott si unì a loro riscrissero i testi delle canzoni, la cosa mi irritò un pò. “Fell In Love” è divenne “Love Song” e “Sunset Strip” diventò “Show business”.” Quando gli AC/DC cominciarono a lavorare realmente sul loro album di debutto, Dave Evans aveva già lasciato. Il bassista e il batterista originale erano ormai lontani, entrambi già sostituiti due volte, secondo il cantante. Egli sostiene inoltre che Malcolm e Angus Young hanno progressivamente assunto un maggiore controllo della band, in quanto il numero dei membri originali andò a diminuire.
Un altro problema, dice Evans, è stato il rapporto della band con il proprio manager a quel tempo. “Eravamo davvero affamati, facevamo i migliori concerti del paese, andavamo in televisione, avevamo dei brani di successo e ogni volta cercavamo di mettere insieme i soldi al tavolo per mangiare un hamburgher. Allo stesso tempo, lui volava in tutto il paese, si faceva la permanente, comprava nuovi vestiti e tutto il resto.” Sulla dipartita di Evans girano anche voci riguardo al fatto di aver disertato alcuni concerti. “No, è una stronzata. Quando eravamo a Perth, abbiamo fatto tre concerti al giorno per due o tre giorni di fila. La mia voce se ne andò completametne. Non riuscivo a cantare, non riuscivo a parlare. Invece di annullare alcuni concerti, il manager, che era solito cantare in alcune band anni prima, occupò il mio posto per un paio di show. Dovevano cambiare la scaletta, perché non conosceva tutte le canzoni che stavamo facendo all’epoca. Provò “Can I Sit Next To You, Girl”, robe di Chuck Berry e cose del genere. E la gente se ne andò. E ‘stato penoso. Ogni band normale avrebbe semplicemente annullato. Ma io ero lì, e stavo guardando tutto questo scempio”
“Ad ogni modo, trascorremmo una notte ad Adelaide. Avevamo bevuto tutti un paio di drink e lui si mise a parlare male di me. Fu a quel punto che mi fiondai dentro la stanza e cominciammo a darcele. I ragazzi ci divisero, nessuno si fece male. Ho detto semplicemente, “Ecco, me ne vado”. La mattina dopo non parlammo molto, perché avevamo un paio di concerti ancora da fare, cosi decidemmo di restare uniti. Gli show furono ugualmente fantastici, anche se non parlavamo.” Dopo aver lasciato la band, i contatti con i suoi ex compagni sono stati minimi. “Li ho visti ancora un paio di volte. Abbiamo giusto detto, “Ciao, come va?”. Ma non rimanemmo in contatto. Perché avrei dovuto? Ero davvero preso con il mio gruppo Rabbit. Lessi la notizia sulla scomparsa di Bon come tutti gli altri e ascoltavo le loro canzoni alla radio. Non mi importava. Ma poi si sono trasferiti a Melbourne. Purtroppo, non ho mai avuto modo di suonare con i Rabbit sul loro stesso palco. Lo volevo davvero. Li avremmo davvero demoliti. Sul serio!”
“Bon aveva l’abitudine di conoscere gente intorno alla band, aiutare i roadies e cose del genere. Io non lo conoscevo molto, ma era un ragazzo attraente, sempre con la battuta pronta. Piaceva a tutti. Non ho mai avuto un problema con lui. Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa al posto suo, alla richiesta di essere il cantante in una band con un disco di successo. Io non lo biasimo per questo. Avrei fatto la stessa cosa.” Anche se tutti sembravano favorevoli a Bon Scott, il pubblico in un primo momento non sembrò accettare questo cambio di lineup: “Dopo che lasciai, vennero a Sydney per fare un concerto al Victoria Park. Io non sapevo chi fosse il nuovo cantante. Poi apparve Bon. Non andò proprio così bene. Urlava: “Applaudite, forza, Applaudite!”. E poi disse: “Oh beh, probabilmente siete già soddisfatti così”.”Ho incontrato Bon poco dopo. Ebbi modo di avere una conversazione privata con lui dopo chesi unì alla band. Tutto quello che posso dire, è che è’ stata una conversazione molto interessante.” Le canzoni eseguite da Evans con gli AC/DC non sono state rilasciate al di fuori di Australia e non sono stati incluse nel DVD “Family Jewels” o “Backtracks”.
“Questa cosa mi dà fastidio e disturba i fans. Cercano di far finta che non sia mai esistita la prima parte della storia della band. Nella maggior parte delle interviste, sembra che Bon era lì fin dall’inizio. Ma anche la storia precedente è importante. Gli AC/DC non ci sarebbero stati senza di me, e non ci sarebbero stati gli AC/DC senza Colin Burgess. I fan questo lo vogliono sapere. Così, quando hanno deciso di non includere tutta questa roba in “Family Jewels”, molti fan ci sono rimasti male. Tocca comunque alla band decidere questo genere di cose”. Negli anni che seguirono la sua dipartita dagli AC/DC, Dave Evans si fece il nome all’interno dei Rabbit, che ebbero una serie di successi nel loro paese natale alla fine degli anni ’70. Da allora, suonò come solista e visse sia a Dallas, Texas e a Monaco di Baviera, prima di tornare in Australia. “Potrei finire nuovamente in Europa, perche l’Europa spacca! E ‘l’ultimo grande baluardo del R’n’R in tutto il mondo! Il Rock è praticamente morto negli Stati Uniti e in Australia è più o meno allo stesso modo” dice Evans. Ma come si sente a essere etichettato come “quello che ha suonato negli AC/DC”? “Quando ero con i Rabbit, gli AC/DC non sono stati quasi mai menzionati. Ma non potrò mai allontanarmi dal loro nome, perché gli AC/DC sono troppo famosi. Sarà sempre la mia eredità. E’ in tutte le interviste che ho fatto e i fans non lo dimenticherebbero comunque. Mi sono rassegnato e posso sentirmi orgoglioso del fatto che io sia uno dei membri fondatori. “E’ comunque fantastico che la gente venga a vedermi. Non importa se si tratta di 20 persone o 20.000. Devi concederti ogni volta. E ‘un privilegio essere in grado di mettere un sorriso sui volti della gente”.
L’articolo è stato pazientemente tradotto da http://www.nrk.no/nyheter/distrikt/hordaland/1.8197145