Phil Rudd è stato accusato in Nuova Zelanda per il tentativo di istigazione all’omicidio, minacce e possesso di droghe come anfetamine e cannabis, trovate nella sua residenza. Il batterista 60enne è stato oggetto di un raid sulla North Island giovedi mattina (6 Novembre) ed è apparso al tribunale di Tauranga nel pomeriggio.
Presentatosi scalzo e con una semplice maglia grigia, ha dichiarato di essere innocente. E’ stato rilasciato su cauzione fino al 27 Novembre, quando ci sarà una nuova udienza. Il suo avvocato, Tony Rickard-Simms, ha chiesto al giudice Bidois di proibire ai media di filmare l’imputato, sostenendo che la loro intenzione era semplicemente quella di scattare foto “nel suo momento peggiore”. La richiesta è stata rifiutata. Se Phil Rudd dovesse essere condannato, rischierebbe fino a 10 anni di carcere.
Secondo i documenti del tribunale, Rudd è accusato per aver tentato di assumere un sicario per uccidere due persone, tra il 25 Settembre e il 26 Settembre scorso. Gli è stato imposto di rimanere a Tauranga e di non avere nessun contatto con tutte le persone coinvolte nella faccenda. Il batterista ha rifiutato di parlare con i media che si sono riuniti presso la corte, per poi allontanarsi a bordo di una Mercedes guidata da una donna.
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AGGIORNAMENTO [7 Novembre]
Ufficialmente annullata per mancanza di prove l’accusa principale di aver tentato di assoldare una persona per commettere due omicidi. Rimangono però ancora da chiarire e difendere le accuse di minacce e possesso di droga, considerate “minori”.